La Sardegna sale sul podio del Premio Franco Solinas dedicato alla Migliore Sceneggiatura. Una vera rarità che nell’edizione 2018 del prestigioso riconoscimento ha per protagonisti due giovani e talentuosi sassaresi: lo sceneggiatore Gianni Tetti e il regista Paolo Pisanu. Ancora un segnale, chiaro e forte, che la Sardegna sa fare. Che sull’Isola si può fare. E si può fare bene.
Sabato scorso è stato il Teatro India di Roma a incoronarli, nel corso di una serata organizzata nell’ambito dei Fabrique du Cinéma Award 2018 in cui “Tutti i Cani Muoiono Soli” ha trionfato ex aequo con “Tempo Dubbi e Farfalle” di Maria Teresa Venditti e Lucia Giovenali. Orgoglio e soddisfazione per Paolo Pisanu e Gianni Tetti, che oltre ad un assegno da 4.500 euro riportano sull’Isola la stima della Giuria e del presidente onorario Francesco Solinas, oltre all’esperienza vissuta alla ribalta di un premio di importanza capitale per il cinema e la sceneggiatura che fra i suoi vincitori annovera Paolo Sorrentino e Matteo Garrone, giusto per citare alcuni dei più grandi registi italiani.
«Sono contento, felice per questo riconoscimento che è premio all’impegno, alla passione e al lavoro fatto. Un riconoscimento che è importante per noi e soprattutto è importante per il progetto – è il commento a caldo del regista Paolo Pisanu –. Con Gianni ci siamo trovati sin da subito sulla stessa lunghezza d’onda: mi ha dato fiducia, insieme abbiamo trovato una strada e l’abbiamo seguita sino ad arrivare al Teatro India, già pronti ad andare oltre a trasformare in realtà le idee e trasferirle su grande schermo».
«Da quando ho iniziato a studiare sceneggiatura, ormai 15 anni fa, il Premio Solinas per me è sempre stato un punto di riferimento e anche un piccolo sogno – spiega Gianni Tetti –. Averlo ottenuto, in questo 2018 che è stato un anno meraviglioso, è proprio il coronamento del percorso legato a quel piccolo sogno iniziato 15 anni fa. Con Paolo Pisanu abbiamo lavorato duramente sul progetto, a partire dal novembre 2016. Un lavoro intenso che aveva l’obiettivo di scrivere un film per l’esordio di Paolo alla regia. Il Solinas è il prezioso traguardo di una piccola grande tappa raggiunta, ma il grande obiettivo finale sarà girare il film e portarlo al cinema».
I premi sono stati consegnati dalla Giuria e da Francesco Solinas Presidente Onorario. “Tutti i Cani Muoiono Soli” di Gianni Tetti e Paolo Pisanu e “Tempo, Dubbi e Farfalle” sono stati premiati con la seguente motivazione diffusa e pubblicata sui canali ufficiali dell’organizzazione: «Un ex-aequo a due copioni che parlano di diversità e marginalizzazione con dei personaggi scolpiti e dialoghi d’intensa vividezza ma che ancora hanno bisogno di un lavoro che aiuti le storie a trovare un’ulteriore e più precisa traiettoria».
Antonello Grimaldi, presidente della Fondazione Sardegna Film Commission: «Riportare il Premio Solinas in Sardegna è stato un impegno che avevamo assunto pubblicamente, dall’avvio delle attività della Sardegna Film Commission nel 2012. Siamo doppiamente fieri oggi di questo risultato perché grazie al concerto di tante Istituzioni e alla determinazione degli organizzatori, non solo ci prepariamo ad una splendida edizione per il 2019 a La Maddalena, ma celebriamo con una delle sceneggiature vincitrici tutto lo straordinario patrimonio di storie che la Sardegna deve ancora raccontare. Ad maiora».
Annamaria Granatello, direttrice del Premio Solinas “Il 2018 è stato un anno molto laborioso ma ricco di successi. Siamo tornati a La Maddalena grazie al sostegno della Regione Sardegna e Fondazione Sardegna Film Commission con tutti i concorsi del Premio Solinas arricchiti dai Lab Alta Formazione e sviluppo. Ringrazio tutte le Istituzioni che hanno contribuito al Premio Solinas 2018, i partner e tutti i giurati che con dedizione, passione, serietà lavorano per il futuro del cinema italiano. Un ringraziamento speciale a Fabrique du Cinema per la bellissima collaborazione, la forza del nostro comune lavoro”.
TUTTI I CANI MUOIONO SOLI mette in scena la storia di un incontro tra due solitudini, il ricongiungimento difficile tra un padre e una figlia, l’ultima occasione di un uomo alla deriva, che ha più passato che futuro.