Come ormai tradizione il sabato di “Dall’altra parte del mare” costituisce una sorta di riassunto dei temi del festival.
Oggi, 25 agosto, si comincia alle 21 con la narrativa storica d’avventura e con Marcello Simoni che, Accompagnato da Luciano Deriu e dalle letture di Roberto Barbieri, presenterà “Il Patto dell’abate nero”, il suo nuovo thriller storico in cui ricostruisce le suggestive atmosfere della Alghero del XV secolo.
Simoni, ex archeologo e bibliotecario, laureato in Lettere, ha pubblicato diversi saggi storici; con Il mercante di libri maledetti, romanzo d’esordio, è stato per oltre un anno in testa alle classifiche e ha vinto il 60° Premio Bancarella. I diritti di traduzione sono stati acquistati in diciotto Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato La biblioteca perduta dell’alchimista, Il labirinto ai confini del mondo, secondo e terzo capitolo della trilogia del famoso mercante; L’isola dei monaci senza nome, con il quale ha vinto il Premio Lizza d’Oro 2013; La cattedrale dei morti; la trilogia Codice Millenarius Saga(L’abbazia dei cento peccati, L’abbazia dei cento delitti e L’abbazia dei cento inganni) e i primi due capitoli della Secretum Saga (L’eredità dell’abate nero e Il patto dell’abate nero). Nel 2018 Marcello Simoni ha vinto il Premio Ilcorsaronero.
Alle 22.00 la giornalista Luciana Castellina, firma storica de “Il Manifesto” discuterà con Daniela Preziosi del suo nuovo libro “Amori comunisti”. Giornalista e scrittrice, ma grande militante politica, Luciana Castellina si è iscritta al PCI nel 1947, partito da cui è stata radiata nel 1969 quando, con Magri, Natoli, Parlato, Pintor e Rossanda, fonda “Il Manifesto”. Ha pubblicato, tra le altre opere, “La scoperta del mondo”, entrato nella cinquina finalista del Premio Strega nel 2011, e “Siberiana” (vincitore del Premio Letterario Vallombrosa) nel 2012. Entrambi hanno riscosso successo di stampa e di vendite. Nel 2014 il suo ultimo libro, Guardati dalla mia fame, scritto con Milena Agus. In Amori comunisti, Luciana Castellina mette in luce e racconta un aspetto poco conosciuto delle vite “non pubbliche” dei comunisti: quello sentimentale. Parlando degli amori tra Nazim Hikmet e Münevver Andaç, tra Argyrò Polikronaki e Nikos Kokulis e tra Sylvia e Robert Thompson, l’autrice costruisce un racconto intessuto di ricordi effettivi e incontri personali, articolato intorno alle storie di tre coppie provenienti da paesi molto differenti, Turchia, Grecia e Stati Uniti: vite complicate e amori incredibili che hanno percorso la seconda metà del secolo scorso, accomunati dal fatto di essere osservati e spiati, in un clima di grande difficoltà e pericolo. Sullo sfondo, risaltano i contesti culturali e politici nei quali i personaggi si muovono, che restituiscono alcuni passaggi cruciali di tre paesi dalla storia molto diversa. Come nella Scoperta del mondo e in Siberiana, il percorso politico e intellettuale di Luciana Castellina si bagna nella vita e nella memoria, recuperando dall’oblio vicende e ritratti indimenticabili.
Alle 22.50 “Pillole sullo stato del libro in Italia” con Massimo Bray e Paolo Ambrosin. Un breve momento di riflessione sul mondo editoriale italiano, anticipata alle 19,00 da una riunione dei librai Sardi che incontreranno il presidente dell’ALI Paolo Ambrosini.
Il sabato del festival si chiuderà, come tutti gli anni con un evento a metà strada tra il gioco e il racconto: “Rosso di sera. Racconti di libri, librai e librerie davanti a un calice di Marchese di Villamarina”. Con: Paolo Ambrosini, Giampaolo Simi, Luciana Castellina, Pino Corrias, Marcello Simoni, Francesco Abate, Massimo Bray e Bianca Pitzorno. Condurrà la serata Lalla Careddu. L’evento è allestito in collaborazione con le tenute Sella&Mosca.
Domani, domenica 26 agosto, gli appuntamenti del festival iniziano al mattino.
Alle 12.00 la scrittrice Cristina Caboni sarà la protagonista di un aperitivo con l’autore (presso lo spazio all’aperto della Libreria Cyrano) durante il quale converserà con il circolo Bergerac del suo romanzo “La rilegatrice di storie perdute”. Dopo il successo de “Il giardino dei fiori segreti”, tradotto in numerose lingue, Cristina Caboni offre al lettore un romanzo sul potere dei libri.
Alle 19.30 si torna a Lo Quarter con la scrittrice Bianca Pitzorno che presenterà, in anteprima nazionale, il suo nuovo libro “La canzone di Federico e Bianchina”, dedicato al piccolo Federico d’Arborea (figlio di Eleonora) e alla sua giovanissima promessa sposa Bianchina, figlia del Doge di Genova Nicolò Guarco. Interverrà con l’autrice Paolo Cau.
Bianca Pitzorno è considerata la più importante autrice italiana per l’infanzia. Dal 1970 a oggi ha pubblicato più di quaranta libri per bambini e ragazzi, molti dei quali di grande successo e tradotti in tutto il mondo. Nel 2012 è stata finalista al Premio internazionale Andersen.
Alle 21,00 un momento dedicato al potere curativo delle parole con il neuro scienziato Fabrizio Benedetti che dialogherà con Francesco Abate e Massimo Bray partendo dal libro “La speranza è un farmaco”. Fabrizio Benedetti è professore di Fisiologia umana e Neurofisiologia all’Università di Torino e dirige il Centro ipossia di Plateau Rosà.
Tra i massimi esperti mondiali dell’effetto placebo, ha pubblicato per Oxford University Press Placebo Effects (vincitore nel 2009 del Medical Book Award della British Medical Association, pubblicato in Italia con il titolo L’effetto placebo. Breve viaggio tra mente e corpo, Carocci, seconda edizione 2018) e The Patient’s Brain (Il cervello del paziente, Giovanni Fioriti Editore, 2016).
Chiuderà la serata, alle 21,50, “Il cuore di Chisciotte”, uno spettacolo di recitazione, musiche e illustrazione animata di e con Gek Tessaro. Il cuore di Chisciotte è un viaggio visionario e poetico attraverso l’opera di Cervantes: un susseguirsi di suggestioni liriche nelle quali i “cuori” rappresentano i sentimenti e la passione, interpretando i grandi temi del Don Chisciotte, cavaliere errante diventato matto grazie alla lettura. La lettura che è magia, la lettura che è forza travolgente e inarrestabile.