Il volontariato può assumere tante forme, ma ne esiste una che trova il suo raggio d’azione unicamente nelle strade.
Sono persone comuni e attentamente preparate che vigilano sulla sicurezza cittadina e prestano assistenza concreta agli utenti più svantaggiati, mettendosi anche a disposizione delle autorità.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere l’attività di due associazioni presenti sul territorio sardo, i City Angels e i Guardian Angels, grazie alla disponibilità del responsabile della sede di Cagliari dei City Angels, Sergio Mariotti, e del responsabile della sede di Sassari dei Guardian Angels, Pier Paolo Pintus, uomo chiave di questo racconto.
I City Angels nacquero a Milano nel 1994 per opera del giornalista e docente universitario Mario Furlan, ma – come spiega Pier Paolo – solo dopo un tentativo non riuscito di attività sotto il direttivo dei Guardian Angels. I Guardian hanno sede centrale a New York e iniziarono le loro “ronde” su strada nel 1979 per iniziativa dell’italo americano Curtis Sliwa, con l’intento di monitorare la zona della metropolitana e intervenire in caso di emergenza.
Furlan, in seguito a dei problemi con la direzione centrale dell’associazione, decise di fondare i City Angels che attualmente sono presenti in Italia e in Svizzera, e che arrivarono in Sardegna quasi per caso.
Infatti, un giorno di circa dieci anni fa, Pier Paolo stava ascoltando Radio Montecarlo quando trasmisero la pubblicità dell’associazione, e decise di contattare il presidente, aprendo poi nel 2009 la prima sede a Sassari. Prendendo dei contatti con Cagliari, un anno dopo nacque la seconda sede e seguì a ruota la sezione di Olbia.
Accadde, però, un fatto particolare, in quanto colui che si occupava di gestire le sedi sarde dei City Angels passò ai Guardian Angels e nel 2012 avvenne la conversione di tutte le sezioni, compresa quella di Cagliari, che però mantenne anche la sede dei City Angels per opera di un gruppo di volontari che si costituì in quell’occasione.
Le due associazioni si caratterizzano per la divisa rossa e si distinguono dal colore del basco: blu per i City e rosso per i Guardian.
Nati per tutelare e assistere gli utenti in zone potenzialmente critiche quali la metropolitana di New York e la stazione centrale di Milano, attualmente sorvegliano zone più vaste.
Ma chi sono questi volontari? Sono in maggioranza donne, con un’età che varia dai 25 ai 70 anni; sono persone con vite normali fatte di lavoro, famiglia, impegni e difficoltà, ma che sentono una forte spinta verso il prossimo e in particolare nei confronti di coloro che nelle strade ci vivono, proprio ai margini: i senzatetto, persone che hanno bisogno di tutto.
Grazie all’azione degli Angels possono gustare un piatto caldo, vestirsi e curare la propria persona. Sergio Mariotti ci tiene a valorizzare i membri del suo gruppo che pur avendo una vita modesta si privano di qualcosa per acquistare beni di prima necessità da donare a loro: “Conoscono i gusti alimentari e qualche volta riescono a portare, ad esempio, piatti come lo spaghetto con il salmone: diventano quasi dei loro figli. Ogni kit di schiuma da barba, lamette, saponetta e bagnoschiuma può superare i dieci euro, e li acquistano ogni settimana”.
I turni si svolgono la sera e l’intervento di squadra è alla base della loro attività, perché la regola numero uno è agire in sicurezza e mai singolarmente.
Tutti i volontari vengono “addestrati” prima di scendere in campo, con un periodo di formazione medio lungo che comprende lezioni di autodifesa, primo soccorso e anche psicologia, perché l’approccio deve essere idoneo ad ogni possibile scenario che può riguardare una rissa, un utente con problemi di alcolismo o uno scippo, per citarne qualcuno.
Il gruppo si sposta a piedi, ma la sede di Sassari dei Guardian dispone anche di un servizio su ruote per la consegna cibo e altri beni di prima necessità ai senzatetto.
Abbiamo scelto due storie a lieto fine che ci fanno capire quanto possa essere decisivo avere qualcuno che monitora le nostre strade e sia pronto ad intervenire.
“La più significativa a Sassari – racconta Pier Paolo – è sicuramente quella di un ex carrozziere caduto in disgrazia che viveva dentro una macchina. Durante l’ultima vera nevicata, nel 2012, lo trovammo nella macchina semi sommersa dalla neve, nudo dalla cintola in giù e immerso nei propri escrementi a causa di una paresi alle gambe. Se non fossimo passati sarebbe sicuramente morto assiderato. Ora vive in una casa di riposo”.
Sergio Mariotti ha a cuore uno sventato tentativo di stupro ai danni di una donna: “La trovammo in stato confusionale, ma riuscimmo ad evitare il peggio”.
Due dati positivi che emergono dalla chiacchierata con Sergio Mariotti, sono l’abbassamento del numero di senzatetto a Cagliari, e il fatto che Cagliari sia una città decisamente più sicura rispetto a città quali Milano o Roma, dato che emerge dagli incontri annuali con gli altri gruppi italiani di City Angels.
È confortante sapere che cittadini come noi abbiano la missione di intervenire qualora ci trovassimo in difficoltà, senza chiedere nulla in cambio; in fondo, non è altro che un consapevole e sicuro senso civico che dovrebbe essere vivo in ognuno di noi ma che, nella frenesia e nell’egoismo odierni, spesso dimentichiamo.