Che i nostri siano tempi duri è un concetto ribadito un po’ ovunque. Anche chi acquista e vende online non sfugge certo a questa logica, trovandosi anzi immerso in una babele di problemi dai quali non ci si sente mai tutelati a sufficienza. Per gli amanti dello shopping via web c’è però, oggi, uno strumento in più che accorre in loro aiuto. Parliamo di Certy – Certify buy, la felice intuizione di due ragazzi dell’entroterra sardo che ha tutte le carte in regola per diventare una garanzia imprescindibile nella compravendita online di prodotti usati.
Come nasce la loro idea? Il principio alla base di Certy è anche pratico: la fascia di età di chi acquista sul web è tendenzialmente medio-bassa, ciò significa che spesso sono i giovani i protagonisti dello shopping online. Un giovane, normalmente, non dispone di grandi quantità di denaro, e per quello che spende per i suoi acquisti cerca sicurezza e affidabilità ancora più di un adulto, perché sa che dovrà attendere per guadagnare di nuovo una certa somma. Proprio dopo un’esperienza negativa in questo senso, Antonio Masini e Riccardo Sanna (rispettivamente di Fonni e di Belvì) decidono di unire le forze e mettere in piedi un sistema di controllo che sia orientato in toto alla tutela dell’acquirente. Inoltre, per come è strutturato, Certy permette, e anzi si pone come obiettivo dichiarato, di ampliare il potenziale di scelta da parte dei compratori. Non più, quindi, solo acquisti vicino a casa che offrano la possibilità di incontrarsi e verificare in prima persona lo stato dell’oggetto, bensì una possibilità di scelta ad ampio raggio su tutto il territorio italiano (e chissà che, in futuro, questo raggio non possa arrivare anche all’estero).
Certy è stato presentato come startup all’evento Pitch Contest per Startup d’impresa che si è tenuto a Cagliari lo scorso 30 luglio. A dare una mano ai due padri fondatori ci sono anche Marco Vacca, Emanuele Sogus e Paolo Pili, ciascuno specializzato in un settore specifico dell’attività.
Ma come funziona Certy? Sulla piattaforma web dedicata al servizio, il meccanismo è riassunto in modo molto semplice, su tre passaggi, con l’ausilio di uno schema a struttura verticale. Vediamolo qui più nel dettaglio. Anzitutto, si individua l’articolo che si desidera acquistare e se ne segnala il link al portale di Certy. Il potenziale acquirente sarà così ricontattato e gli verrà fornito l’indirizzo della sede affiliata più vicina al venditore, presso la quale potrà indirizzare quest’ultimo. Il venditore, in questo modo, avrà da guadagnare una consulenza sull’oggetto che vuole vendere da parte di un professionista competente, e la comodità di affidare proprio a lui la spedizione del pacco direttamente verso il domicilio dell’acquirente, una volta che l’acquisto dovesse andare in porto. La figura del professionista/consulente risulta determinante anche per quanto riguarda la trasmissione del denaro dall’acquirente al venditore, che avverrà in tutta sicurezza e solo con il via libera dell’acquirente. Sul sito, oltre che trovare il racconto di alcune esperienze negative da parte di utenti che servono a mettere in guardia su determinate tipologie di acquisto via web, è possibile scaricare un vademecum per i consulenti che dovessero decidere di aderire alla piattaforma. Il portale è altamente intuitivo e guida il fruitore, con pochi click, a mettersi in contatto con chi potrà cavarlo dagli impicci di un acquisto rischioso.
Dopo una prima fase dedicata alla compravendita di smartphone e macchine fotografiche di seconda mano, Certy si è specializzato, almeno per il momento, soltanto sui dispositivi della Apple riunendo tra i suoi Certy Point trenta attività commerciali sparse nelle principali città italiane, tra le quali Cagliari, Sassari e Olbia. L’obiettivo è comunque quello di crescere e arrivare ad abbracciare qualunque tipo di oggetto usato in vendita sul web.
Per entrare nel mondo di Certy e cominciare a fare acquisti in tutta sicurezza, ma anche per proporre il proprio CV, è possibile visitare il sito www.certy.me o la pagina Facebook Certy.