Più di 1 milione di utenti registrati, oltre 150.000 colloqui di lavoro in quattro anni di attività e un recente aumento di capitale pari a 600.000 Euro: sono i numeri di Jobyourlife, creatura del giovane Andrea De Spirt, inserita tra le 14 startup europee più promettenti nel campo del recruiting da Mind the Bridge, per Openjobmetis. Attualmente la Startup conta 25 dipendenti, divisi tra l’ufficio di Milano – dove è concentrato il settore commerciale dell’azienda – e quello di Cagliari, a cui è affidato lo sviluppo e la programmazione del Portale. Una Linkedin italiana? Non proprio, come ha avuto modo di spiegarci il suo giovane fondatore.
Andrea, come cambia la ricerca di un impiego con una piattaforma come la vostra? Che prospettive si aprono?
Ancora oggi, in prevalenza, si va sui siti di annunci per candidarsi a delle offerte di lavoro ed è dunque il candidato che si propone alle aziende; questo sistema, a ben vedere, non è efficiente: i CV, spesso, non sono in linea con le richieste dell’annuncio – con dispendio di tempo e di denaro per le aziende – e i candidati, dal canto loro, restano scontenti per ricerche di lavoro non andate a buon fine. Jobyourlife ha invertito questo processo: non è più il candidato che cerca l’azienda, ma l’azienda che cerca il candidato. La nostra piattaforma funziona attraverso un sistema di recruiting avanzato che si basa su ricerca semantica e geolocalizzazione: i candidati si registrano sul sito, caricano il loro CV e selezionano le città in cui sono disposti a lavorare; le aziende abbonate, invece, effettuano la ricerca del profilo inserendo vari filtri (formazione, competenze, città, ecc.) e il sito rimanda a profili di candidati in linea con la ricerca effettuata. Quando l’azienda contatta il candidato, quest’ultimo può accettare l’offerta oppure rifiutare senza alcun problema.
Se si dice professional network, la mente porta subito a Linkedin. Eppure Jobyourlife non vuole essere, nelle vostre intenzioni, la sua risposta italiana; quali sono allora le principali differenze?
La differenza più marchiana sta nel fatto che Linkedin è in primis un professional network, è stato configurato come tale fin da subito; solo in un secondo momento si è evoluto timidamente in direzione del recruiting, con un sistema di selezione dei candidati piuttosto classico che a mio avviso non lo allontana dal progetto iniziale; Jobyourlife, invece, è sicuramente un professional network ma è proprio il suo sistema di recruiting l’elemento di novità, il nodo centrale della piattaforma. Altro aspetto, poi, è il target: Linkedin è prevalentemente rivolto al settore manageriale e ad una fascia d’età media; Jobyourlife, invece, si rivolge per lo più ai giovani, ai neolaureati, a coloro che sono meno inseriti nel mondo lavorativo o che hanno maggiori difficoltà a farlo.
Avete due uffici di cui uno a Milano e uno a Cagliari: come mai la Sardegna e il suo Capoluogo, nello specifico?
Molto semplice: nella zona di Cagliari c’è un polo tecnologico di altissimo livello e dei programmatori molto capaci. Grazie ad un mio contatto, alcuni di questi programmatori sono entrati nel nostro team e così l’azienda ha a Milano il proprio settore commerciale mentre lo sviluppo e la programmazione dell’app avvengono appunto nel Capoluogo sardo.
Sono tanti i giovani che vorrebbero scommettere su una loro idea, come hai fatto tu. Cosa consiglieresti a questi ragazzi?
Una premessa è doverosa: oggi c’è un po’ la moda delle startup e tutti sono convinti che basti avere un’idea originale per poterne fondare una; ebbene, non è così. Ci vuole un’enorme fatica a portare avanti una start up, perché è di un’azienda che stiamo parlando, con tutte le responsabilità e i sacrifici che questo comporta.
In secondo luogo, occorre sottolineare l’importanza del team: costituire un gruppo solido, competente e completo, sia per presentare un’idea che per porla in essere. Questo perché, come dicevo, l’idea da sola non è sufficiente e il team conta almeno quanto la bontà dell’idea che si intende sviluppare.
Ti ringraziamo Andrea.
Grazie a voi.